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LA TEORIA DELL'EQUILIBRIO INSTABILE 1°, Antonio FIACCO

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CAT_IMG Posted on 24/8/2011, 18:20

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dal sito Cilometria.it




*LA TEORIA DELL’EQUILIBRIO INSTABILE*

1^ parte

-antefatti, paternità e storia-

Il Professor Egidio Tessadri da Trento era uno studioso impegnato che collaborò a varie edizioni specializzate sul gioco del Lotto nell’arco di diversi decenni. Noto ai lettori della storica "La Fortuna" degli Arangia di Napoli, dove si dilettava a pubblicare articoli e previsioni sotto lo pseudonimo di "Tessover", trovò i momenti di maggiore brillantezza dapprima su "Il Calcolo Vincitore" dei f.lli Pasini, sempre con lo stesso pseudonimo, quindi con il suo nome e cognome proseguì la sua carriera sulla bellissima rassegna mensile "La Fortuna al Lotto e al Totocalcio" edita in Merano da Bollini & Botti. Affezionatissimo alla "sua" ruota di Venezia (pronosticava quasi esclusivamente su questa ruota!), non mancò mai di far arrivare a tutti, lettori e colleghi studiosi, una buona parola e qualche suggerimento illuminante, anche su materie di cui non era direttamente un esperto, tipo la Ciclometria. Insomma un vero gentleman prima che uno studioso dalle brillanti intuizioni, come non siamo più abituati a vederne. Come spesso accade a grandi autori ed interpreti di vari campi, i maggiori apprezzamenti li ricevette, e continua a riceverne a circa 15 anni dalla sua dipartita (avvenuta in quel di Trento il 26 dicembre del 1987), una volta scomparso. Benché la sua fantasia lo avesse messo in condizione di fornire molti validissimi spunti per ulteriori studi (basta leggere qualche articolo della rubrica "Attualità a Venezia" che teneva su "La Fortuna al Lotto" di B&B per rendersene conto) egli è ricordato quasi esclusivamente per aver dato alla luce una originalissima teoria, da lui esposta per la prima volta in un fascicoletto dal titolo "Relazioni fra numeri", edito nel 1955 dal "Calcolo Vincitore". La teoria alla quale alludiamo, l’avrete compreso anche dal titolo di questo articolo, è quella dell’"Equilibrio Instabile". Prima di addentrarci nell’argomento, la cui essenza concettuale è peraltro veramente semplice e quindi alla portata di qualsiasi appassionato, desideriamo però in questo primo articolo fare una specie di excursus storico, una esposizione pseudo-cronologica che servirà a chiarire qualcosa, soprattutto a quanti in anni passati, troppo pieni di una prosopopea a tratti addirittura disarmante, hanno secondo il nostro parere parlato un po’ a vanvera, senza documentarsi adeguatamente, pensando più ad attaccare la "controparte", per partito preso, che a cercare di spiegare le cose esattamente, e ciò non crediamo sia correttissimo. Il buon Tessadri, come abbiamo detto in precedenza, diede alle stampe quel fascicoletto negli anni ’50. Molte delle previsioni che pubblicò nel corso degli anni a venire erano tratte dagli studi sull’Equilibrio Instabile, ma possiamo certamente dire che le esplicazioni sull’argomento in realtà rimasero confinate in un angolo semibuio e quindi note solo alla cerchia di quegli appassionati che all’epoca acquistarono l’opera originale, o a quegli studiosi che si interessarono per amore di conoscenza all’argomento. Infatti, a parte rare indicazioni di massima, a quanto ci risulta egli mai pubblicò sui giornali degli articoli veramente esplicativi in merito. Il perché non ne diede diffusione pubblica tramite articoli specifici non lo sappiamo. Possiamo però constatare che spesso e volentieri nei suoi interventi su "La Fortuna al Lotto" invitò i lettori a richiedergli le fotocopie di quel fascicoletto, le cui copie originali, ovviamente, a distanza di più di 20 anni dalla pubblicazione, erano esaurite (lo stesso Tessadri affermò di essere in possesso di un solo esemplare!). Non che ne fece un "commercio", ma quell’unica copia rimastagli (come peraltro altri suoi interessanti manoscritti su argomenti molto simili ed altrettanto interessanti), anche a distanza di molti anni dalla pubblicazione, gli dava la possibilità di guadagnare, legittimamente, qualche soldo e di continuare a divulgare l’originale scoperta tra i suoi estimatori. Tra gli estimatori di Tessadri, innanzitutto come persona, c’era anche Domenico Manna, con il quale lo scomparso autore trentino (che peraltro ricambiava pubblicamente la stima) avviò una intensa corrispondenza privata, nel corso della quale invitò a più riprese il grande Mimmo a riprendere i concetti fondamentali della teoria in oggetto, alla ricerca di una collocazione se possibile ancora più "scientifica" della stessa. Il Manna gli fece pervenire molte idee in merito (tra le quali la teoria dei "numeri in pista"), e il Tessadri se ne compiacque molto, pur ammettendo che ormai l’età avanzata e lo stato di salute non più ottimale non gli permettevano un ritorno a pieno regime sugli studi. In una delle missive, tra le altre cose, il Manna gli scrive che proprio per la naturale collocazione della teoria, la stessa sarebbe stato meglio intitolarla direttamente come "Equilibrio Instabile". Tessadri infatti, all’epoca della pubblicazione come titolo scelse "Relazioni fra Numeri". E’ pur vero che, en passant, nel fascicolo originale l’Autore fece notare che due o più numeri che avessero tenuto comportamento simile per molti cicli (più avanti vedremo cosa significhi) costituirebbero una forma di equilibrio, reso instabile proprio dalla similitudine di comportamento, ma proprio per questo Manna gli disse che il nome esatto per l’intera teoria sarebbe stato questo, e non già quello originale. Non è quindi in dubbio il fatto che Tessadri abbia o non abbia usato queste due parole per definire la situazione che si viene a creare in particolari condizioni, tant’è vero che in un articolo specifico apparso su "Totocorriere" n° 19 del 10 maggio 1983, lo stesso Manna così scriveva:

"(…) Troviamo però che alcuni numeri, ciclo per ciclo, hanno avuto lo stesso comportamento, la loro corsa si è mantenuta reciprocamente in perfetto equilibrio. Ma fino a quando è destinato a perdurare questo equilibrio? Certamente è un "equilibrio instabile", come lo definisce il prof. Tessadri. L’analoga corsa di due, tre, quattro o più numeri non è destinata a durare (…)".



A detta dello stesso Manna quindi quelle due parole furono usate dal Tessadri, ma il fatto significativo è che furono usate nell’ambito di un discorso, e non rappresentavano certo il titolo della teoria. Chi abbia usato per primo le due paroline "magiche" è quindi per noi davvero un falso problema. Il Manna giammai si assunse la paternità dell’intera teoria, ma quando alla fine degli anni ’90 pubblicò un articolo per "Lottocorriere" cercando di mettere i puntini sulle "i" in merito, volle se non altro ribadire che se oggi quella teoria è così famosa ed è altresì denominata come "Equilibrio Instabile", gran parte del merito è senza dubbio suo. E’ quindi totalmente gratuito ed ingiustificato, oltre a rappresentare un falso storico, affermare che egli si "auto attribuì" la paternità della teoria, perché ciò è smentito dallo stesso Manna! Ma queste sono cose insignificanti di fronte a meriti ben più enormi che gli sono da attribuire e da riconoscere, primo fra tutti proprio quello della diffusione su scala più ampia della teoria stessa, che nel caso trova conferma anche nella intensa corrispondenza che il Manna ebbe con il prof. Stefano Mori, alias "Victor", uno studioso che negli anni ’70 collaborò assieme a lui sul mensile "Lottoroscopo". Come abbiamo detto all’inizio di questa chiacchierata, il prof. Egidio Tessadri morì alla fine del 1987. Manna rese pubblico omaggio alla memoria dell’amico scomparso con due articoli (titolo: "Le Frequenze Sincrone") sui nn. 151 e 152/1988 (rispettivamente agosto e settembre) de "La Fortuna al Lotto" e sul n° 26 del 17.8.1988 di "Totocorriere", affrontando di nuovo il cavallo di battaglia di Tessadri. Facciamo notare che non ci pare di ricordare tentativi analoghi di altri studiosi dell’epoca, ma in merito potremmo sbagliarci. Ma andiamo avanti. Nell’aprile del 1996, a seguito di un "corteggiamento" durato un po’ di mesi, sia noi che Domenico Manna cambiammo "maglia" e ci decidemmo ad indossare quella de "La Settimana del Lotto". Il Signor Mario Ruggiero, allora come oggi direttore tecnico di questo bisettimanale, da appassionato ed esperto di cose statistiche, prima che Manna cominciasse la collaborazione, gli disse perentoriamente (ed eravamo presenti): "Mimmo, voglio che tu mi tratti l’Equilibrio Instabile come facesti anni fa per "La Fortuna"!". Semplicemente, il Ruggiero si ricordò di questo argomento e di colui che lo aveva trattato in anni precedenti perché, a ragione, lo riteneva molto utile, oltre che dal punto di vista propriamente tecnico, anche ai fini di una sorta di "esclusività" che sarebbe derivata da una serie di articoli specifici. Non solo, non è da dimenticare un altro particolare. Che un famoso programma per computer di Mario Ruggiero, il "Lottostat 1871" (forse il primo programma per Pc sul gioco del Lotto veramente valido dell’era moderna), tra la miriade di altre funzioni statistiche cui era in grado di assolvere, aveva anche una sezione dedicata alla ricerca di formazioni in equilibrio instabile, dai 90 estratti ai 4005 ambi. Mimmo raccolse l’assist e cominciò la collaborazione per "La Settimana del Lotto" esordendo con una memorabile serie di articoli sulla teoria dell’Equilibrio Instabile, sviscerandola in ogni aspetto possibile ed immaginabile e portandola a livelli di diffusione altissimi, cosa che non era mai avvenuta nei 40 anni precedenti. Da allora, e solo da allora in poi, si sono succeduti articoli e servizi su questa teoria, alcuni dei quali davvero molto interessanti, ma chissà perché il nome di chi l’ha fatta per davvero conoscere alla maggioranza degli appassionati (tra i quali ci sono anche molti di quelli che in seguito si sono "fiondati" sull’argomento), cioè Domenico Manna, è stato sempre omesso (fatta salva una serie di articoli di Alfredo Tarantino, in cui lo studioso partenopeo viene giustamente citato come il primo autentico divulgatore della teoria). Artatamente, aggiungiamo. Perché? Non sapremmo di preciso, ma non siamo poi tanto lontani se diciamo che siamo portati a credere che il sincero quanto ingiustificato disprezzo per la Ciclometria e, quindi, per i ciclometristi (da sempre considerati studiosi di serie "B" da coloro che si ritengono depositari delle verità [???] dell’urna…), abbia inciso non poco.



Antonio FIACCO





 
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ROSSINICOLETTA13
CAT_IMG Posted on 11/2/2012, 12:23




peccato che l'esempio sul primo ciclo anno 2000 sia sbagliato .
ho sviluppato in excell un programma che calcola le estrazioni nei 6 cicli
è da come risultato al 6° ciclo una ventina di numeri da giocare per ambo
Normalmente esce almeno 1 ambo alla 1à estrazione utile ma i numeri vanno giocati tutti in un sistema perche l'ambo non esce con numeri aventi la stessa cadenza di uscita
 
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1 replies since 24/8/2011, 18:20   9179 views
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